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KUBE

Alla guida del nostro cervello


SERENITA’ parola che, già a leggerla, ci rimanda ad una sensazione di pace, eppure sembra così difficile da conquistare e preservare. Cosa spinge le nostre menti a farci allontanare da questo stato? Sicuramente, una delle cause alla quale possiamo pensare è la frustrazione: emozione che uccide i sogni e ci allontana dalla nostra, tanto desiderata, serenità. Essa deriva, spesso, da un maniacale confronto con gli altri, che guarda caso, stanno sempre meglio di noi o possiedono proprio tutto quello che desideriamo. Come possiamo superare la frustrazione? Con la DISCLIPLINA. Capire da cosa nasce quel sentimento, andare alla radice e agiare ma facciamolo sempre, educhiamoci. Iniziamo ad ascoltare noi stessi, i nostri campanelli di allarme percepire cosa ci infastidisce e perché? Vi sentite soli? Vi ripetete che tanto non c’è via di uscita da questa situazione e quindi state fermi? Non c’è sgarbo più grande che vi possiate fare. Le situazioni possono cambiare, magari non dall’oggi al domani, ma se iniziate a muovere anche solo un passo, sentirete una fiammella dentro di voi, che vi spingerà a continuare. Modellate il linguaggio che utilizzate con voi stessi, cercate di non insultarvi più o di utilizzare parole che sapete possano ferirvi. Nel mio caso, quando capisco di aver fatto un errore, non inizio a darmi dell’incapace, incompetente, ecc... ed ho notato che, questo mi aiuta a non andare nel panico e a non buttare tutto all’aria. Provate ad utilizzare, prima di tutto, un tono meno severo e seconda cosa, parole o frasi più gentili, al fine di auto calmarci e capire lo sbaglio commesso e trovare soluzioni per evitarlo in futuro. Per rendere più chiaro il tutto, vi faccio degli esempi: trasformate l’aggettivo arrabbiato in deluso (sentite come perde valore?), mutate depresso in non proprio al massimo o sulla via del cambiamento, triste in pensieroso. Sono piccolezze che, però, cambiano il nostro modo di percepire la realtà. Ultimo consiglio, che voglio condividere con voi è quello di soffermarvi sullo scenario apocalittico che avete in mente, quell'immagine in bianco e nero che tanto ci spaventa o demoralizza. Bene prendetelo, accartocciatelo e sostituitelo con quello opposto, vale a dire con il lieto fine. Nel mio caso, quando devo preparare un esame molto difficile, tendo a demoralizzarmi e a pensare di non passarlo, mi immagino proprio di stare china sul libro, sommersa da appunti che non capisco. Nella mia mente, questa scena è in bianco e nero ed è in muto, come agisco quindi? In basso a destra, invece c’è una me intenta a studiare su un libro e accanto ci sono sempre gli appunti di prima, ma questa volta sono ordinati, cambia anche la mia postura, se prima ero china quasi sdraiata sul tavolo, ora sono seduta dritta. L’immagine è a colori, nitida e mi conferisce serenità. Procedo con l’accartocciare la scena in bianco e nero, buttarla via il più lontana possibile e sostituirla con quella a colori. Vi sembrerà assurdo, ma questo cambio di scenario conferisce in me quella sicurezza, che mi fa capire di potercela fare.

Bisogna farlo, ripeterlo e riprovarci ancora, è questo quello che voglio dire con DISCIPLINA. Ogni volta che vedete la vostra mente andare sul canale in bianco e nero, fermatevi e ragionate.

Ricordatevi sempre di essere la versione MIGLIORE DI VOI STESSI e di nessun altro!


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