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KUBE

Shanti Winiger - Sentimenti, Psicologia e Tanta Passione


Shanti Winiger, laureata in psicologia, appassionata di recitazione e youtuber riesce a colpire la sua community attraverso i suoi video pieni di sentimenti e tematiche toccanti.

Una persona vera, che ho voluto raccontare attraverso la mia voce e quella di Kube per poterla enfatizzare ancora di più.

Come hai iniziato la tua carriera da youtuber e poi persona influente anche sui social media?

"Nel 2010 ho iniziato a studiare psicologia e contemporaneamente mi sono appassionata a Youtube. Ho sempre amato stare davanti alla telecamera perché tra i miei sogni nel cassetto c’è sempre stato il diventare attrice, ma fino a quel momento avevo solo fatto corsi di recitazione. Grazie alle mie amiche che hanno creduto in me mi sono convinta ad aprire un canale youtube che parlasse proprio di sviluppo personale, così da unire le mie due passioni più grandi. Vi immaginate se non avessi dato loro retta quanto sarebbe diversa la mia vita ora?"

Sappiamo che usi le tue piattaforme per parlare di tematiche che spesso, comunemente, oggi non vengono affrontate. Come sei riuscita ad aprirti sui social e coinvolgere le persone che ti seguono?

"Fin da subito ero motivatissima nel voler infrangere certi tabù. Seguivo moltissimi canali stranieri che parlavano di salute mentale, mondo LGBT e sessualità e non riuscivo a concepire come mai in Italia nessuno trattasse questi temi, quindi mi sono detta: perché non farlo io? La paura c'era e c'è sempre, soprattutto con i video più personali, ma il riscontro che é arrivato mi ha confermato che video di questo tipo erano indispensabili e potevano fare la differenza. Quando ricevi commenti di persone che imparano a volersi bene, ad accettarsi, a fare coming out, a iniziare una terapia, ti rendi conto che quello che stai facendo è la cosa più giusta del mondo e non c'è timore o tabù che tenga."

Come riesci a gestire i commenti negativi? Ti è mai capitato di riceverne?

"Ho la fortuna di avere un pubblico molto gentile ed educato. Sono dell'idea che uno debba educare i propri followers e fargli capire l'importanza di essere incoraggiante invece che aggressivo o demotivante. I commenti negativi fine a se stessi andrebbero ignorati o addirittura cancellati. Vi confesso che mi è capitato di riceverne qualcuno e mi hanno particolarmente ferita. Non ci rendiamo conto che scrivere certi commenti colpisce le persone in maniera intima e crea delle grosse insicurezze. Sto lavorando su di me per cercare di distaccarmi da questi giudizi ricordandomi che alla fine la perfezione non esiste e che in ogni caso chi mi segue non mi conosce su un piano personale quindi il commento ha valore fino a un certo punto."

Che carriera educativa hai seguito? Pensi che il tuo percorso di studi ti abbia aiutata a capire ancora di più chi sei e cosa ti aspetti dal futuro?

"Dopo il tentativo di Medicina (che volevo fare per arrivare a psichiatria) sono passata a Psicologia, di cui ho fatto solo il Bachelor senza continuare con la specializzazione. Frequentare l'università mi ha dato sicuramente delle conoscenze in più ma sono stati gli anni universitari in senso largo ad avermi trasformata completamente: vivere per la prima volta da sola, lontana da tutto, ricevere finalmente una diagnosi riguardo la mia salute mentale, e anche il fatto che io abbia faticato così tanto a raggiungere la fine del percorso di studi. Questo mi ha aiutato a capire sia chi sono e che cosa volevo essere sia nella mia vita privata che nella mia vita professionale. Presa la laurea ho capito che la mia vocazione era un’altra e mi sono buttata a lavorare tantissimo per riuscire a crearmi una professione che mi calzasse a pennello."

Cosa significa per te crescita personale?

"Per me significa imparare a conoscersi a fondo e cercare, a partire da lì, di migliorare la propria persona e la propria vita. Credo che la serenità si trovi nell'evoluzione, nel sapere di essere in costante miglioramento, nella consapevolezza che le cose non devono rimanere negative per sempre, che possono cambiare e noi con loro."

3 libri fondamentali che tutti dovrebbero leggere:

"Mi vengono in mente diversi titoli ma dovendone scegliere di adatti a persone di ogni tipo, interessi ed età direi:

The Slight Edge (di Jeff Olson), Guarire coi perché (di Robin Norwood) e Mangia, Prega, Ama (di Elizabeth Gilbert)."

Una tematica che sta molto a cuore a noi di Kube, è il fallimento. Molti pensano che sia motivo di abbattimento, ma crediamo possa aiutarci e ridirezionare la nostra vita e creare nuovi percorsi. Tu cosa ne pensi al riguardo? Hai mai affrontato una situazione di fallimento che ti ha portata però a una nuova rinascita?

"Si dice sempre che chi non fallisce non può nemmeno vincere perché significa che non ha rischiato, é rimasto al sicuro dal fallimento ma così si é nascosto anche dalla vittoria. Credo sia verissimo e un segnale che, se non altro, stiamo provando! E concordo sul fatto che spesso possa essere un segno che quella non era la strada giusta per noi. Come citavo prima, gli anni che ho passato studiando una materia che ora non é il mio lavoro potrebbero sembrare un fallimento ma probabilmente se non avessi passato quel periodo difficile non mi sarei mai resa conto di cosa veramente volevo fare nella vita, non sarei dove sono ora o comunque non con tutta questa consapevolezza e forza."

Pensi che i social media siano un buon strumento per creare connessioni e far sentire la propria voce?

"Assolutamente sì, se utilizzati in maniera corretta e sicura, puoi mettere in gioco te stesso e trovare molte persone come te, con le tue stesse passioni. E’ il giusto mix di espressione di sé e connessione con gli altri. Bisogna solo essere molto consapevoli di che cosa si sta condividendo, perché da quella vetrina ci può passare chiunque e dire qualsiasi cosa di quello che vede, quindi bisogna imparare a proteggersi. Ma con un buono scudo tutto il resto vale assolutamente la pena."

Purtroppo di sentimenti si parla poco e molto spesso la gente tende a nascondere la propria tristezza per paura di essere giudicati. Tu cosa pensi al riguardo?

"Sul mio canale mi impegno a parlare sempre di sentimenti perché andrebbero normalizzati. E non solo quelli generalmente coperti dai media, come l'amore o la felicità. Tutto il range delle emozioni umane merita di essere vista e apprezzata, non demonizzata, perché così diventa possibile gestirsi in tutte le situazioni. Quando credi che nessuno provi le tue stesse cose finisci per soffrire in solitudine, mentre anche solo parlarne con un amico e sentirsi dire "anche io sento questa cosa" fa una differenza enorme. Quindi parlarne a raggio ancora maggiore sui social può solo avere un effetto positivo di empatia e consapevolezza."

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