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KUBE

It's the most wonderful time of the year


via refinery29.com

And so this is Christmas. Meno di un mese a Natale, ed io sono già pronta con il mio immancabile vinile natalizio degli She & Him e il mio dvd di The Holiday, felice come solo il protagonista di Elf potrebbe essere.

Cos’è per me il Natale? Difficile spiegarlo. È un po’ come la sensazione di quando la sera sai che cenerai con la pizza, solo che è molto meglio.

Il Natale per me è rassicurante, avvolgente, caldo come una coperta di lana nelle notti d’inverno.

Ma partiamo dal principio. Da bambina sognavo di essere Martha May Whovier da “Il Grinch”, e di vincere il premio per le luminarie più scintillanti del circondario. Ho sempre amato questa festa, il suo mood super gioioso e hygge, i vestiti borderline-trash con i glitter e (un urrà per Mark Darcy della saga dedicata a Bridget Jones) i maglioni natalizi, i famosissimi “ugly Christmas sweater”, diventati una sorta di dress code hipster.

Il 1 Novembre mi viene una irrefrenabile voglia di far partire quella meravigliosa hit di Santa Mariah (Carey, of course) che probabilmente vi sta risuonando in testa in questo momento, di decorare l’albero e di guardare quelle commedie romantiche adorabili e un po’ cheesy che, puntualissime, sbarcano ogni anno su Netflix (ho già visto e adorato “The Knight Before Christmas”, Vanessa Hudgens queen delle rom-com natalizie).

Quando parlo con la maggior parte delle persone della mia generazione, il Natale viene liquidato come il tripudio dei grassi saturi, dei parenti invadenti e del kitsch. E devo ammettere che un po’ mi dispiace, perché i “buoni sentimenti” per noi millenials sono superati, sono un affare da bambini e da cinquantenni che imperversano su FB con immagini augurali di dubbio gusto.

Eppure io sono sicura che tutti, alla fine, amano passare un po’ di tempo con la famiglia, e che, in fondo, amano anche il torrone della nonna, canticchiano Last Christmas quando passa nei negozi, e magari guardano anche Una Poltrona per Due la sera del 24. E so anche che, sotto la scorza da cinici, probabilmente apprezzano anche Michael Bublé (d’altronde, come si fa a non trovarlo adorabile?)

Perché, in un mondo sempre di corsa come il nostro, a volte ciò che ci manca è proprio uscire dal vortice degli impegni, delle deadline e degli obiettivi, per dedicare un po’ di tempo alle persone che amiamo, con tutta la calma e la tranquillità del mondo.

La corsa ai regali, il consumismo, le spese e gli eccessi sono soltanto l’altra faccia della medaglia, perché il Natale innanzitutto e soprattutto celebra l’amore, la famiglia, le nostre tradizioni vecchie e nuove, ci ricorda la casa, l’infanzia, e i piccoli piaceri della vita (oltre ovviamente agli infiniti pomeriggi di Dicembre trascorsi a guardare Fantaghirò o Mamma ho perso l'aereo).

Quest’anno, se volete fare un regalo a voi stessi e anche a chi vi circonda, fermatevi, siate presenti. Dedicate del tempo alla famiglia, agli amici, alle persone che amate. Rallentate, riscoprite la bellezza di una camminata sotto le luci natalizie, il sapore dei biscotti al burro di vostra mamma, il piacere di una chiacchierata con un parente che non vedevate da tanto, o semplicemente il calore di una cioccolata calda con gli amici.

Fermatevi, e guardate quanta bellezza avete intorno. Provate a migliorare il mondo nel vostro piccolo, questo Natale. Rendete i vostri regali (se vorrete farli) meaningful, ascoltate di più, e non dimenticate di guardare Love Actually, quello sarebbe imperdonabile.

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