Modern Love, la serie per chi ama l'amore
Ispirata ad una rubrica del New York Times, Modern Love è approdata su Amazon Prime Video nell’ottobre di quest’anno ed è subito stata rinnovata per una seconda stagione. La serie antologica, ideata e diretta da John Carney, si propone di esplorare l’amore in tutte le sue forme. A fare da sfondo alle vicende raccontate c’è la città di New York, da sempre teatro delle storie amore più belle del cinema, basti citare pietre miliari della rom-com come Harry ti presento Sally, C’è posta per te o il più recente Blue Valentine. La prima stagione di Modern Love consta di 8 episodi autoconclusivi, i quali hanno ognuno una loro storia individuale ma ad unirli è il filo rosso dell’amore nelle sue varie declinazioni.
La serie riesce ad affrontare temi disparati senza annoiare o appesantire la narrazione, che scorre in modo fluido grazie anche alla breve durata degli episodi. Un elemento degno di nota è il cast, tra i quali citiamo Anne Hathaway che interpreta brillantemente una ragazza affetta da disturbo bipolare, Dev Patel, Tina Fey, Andrew Scott ed Emmy Rossum che figura invece come regista della sesta puntata.
L’accoglienza positiva generale della serie è dovuta non solo alla scrittura efficace e al cast stellare ma anche al fatto che le puntate siano ispirate a storie di vita vissuta raccontate da persone comuni che rendono quindi l’identificazione quasi automatica portando lo spettatore ad empatizzare fortemente con i personaggi e le situazioni. Un esempio a tal proposito può essere costituito dalla seconda puntata, When Cupid is a Prying Journalist, che inizia mostrando una giornalista (Catherine Keener) intenta ad intervistare Joshua (Dev Patel), il giovane sviluppatore di una dating app di successo. Incuriosita dall’intuizione del ragazzo, la giornalista decide di indagare di più sulla sua vita sentimentale e sulle reali motivazioni dietro l’app. Scoprendo la storia del ragazzo, una storia d’amore finita troppo presto, la giornalista rimane profondamente colpita e inizia a raccontargli una storia simile, la propria. Questa puntata ruota attorno all’amore mai testato, mai vissuto pienamente, l’amore durato troppo poco. Quante volte siamo stati tormentati dal non detto? Da ciò che doveva accadere e non è mai successo, lasciandoci in sospeso e legati a qualcuno che abbiamo per una o l’altra circostanza perso?

La serie, oltre a fare leva su storie quotidiane e comuni, mostra anche dei tipi di amore non convenzionali: la prima puntata, When the doorman is your main man, vede infatti come protagonista una giovane newyorkese, Maggie (Cristin Milioti), che ha un rapporto speciale con il portiere del palazzo nel cui vive. Il rapporto che si instaura tra i due è totalmente platonico e vede il portiere Guzmin (Laurentiu Possa) assumere il ruolo di figura paterna, quasi paternalistica. La sua eccessiva premura nei confronti della ragazza è però soltanto frutto del bene che prova per lei, la quale riesce a trovare in lui un amico saggio disposto a starle accanto nei momenti più difficili aiutandola sempre senza giudicarla. È una delle rare volte in cui viene rappresentato un tipo di amore tra uomo e donna che sia svincolato da qualsiasi attrazione fisica e sessuale. La rappresentazione di un rapporto non romantico ma di semplice complicità che viene messo in scena risulta così inedito ed originale.
Una delle puntate che scatenano di più una riflessione che va oltre l’amore romantico è la settima, Hers was a world of one, l’unica a presentare un amore non eterosessuale raccontando di una coppia gay decisa ad adottare il figlio di una ragazza senzatetto. Innanzitutto, la storia ci presenta due mondi totalmente diversi, quello della coppia borghese democratica e quello della donna emancipata indipendente, slegata da ogni tipo di convenzionalità e che vuole vivere decidendo per sé libera da condizionamenti. Oltre a presentare uno scontro di classe, mettendo davanti alla coppia l’ipocrisia del ricco privilegiato, sempre idealmente pronto ad aiutare i più deboli ma incapace di muoversi quando si trova davanti ad una situazione concreta di difficoltà, la puntata si concentra anche sulla decisione individuale della donna, artefice del proprio destino e libera di scegliere per sé la vita che preferisce, anche se questa va oltre dai canoni imposti dal capitalismo contemporaneo.
Non tutte le storie d’amore narrate hanno il lieto fine che ci si aspetta, ma è proprio questo che le rende crude e reali. Modern Love risulta una serie di altissima qualità, forse un po’ peccante di ingenuità e di rappresentazione ma comunque nel complesso ben costruita anche grazie all’originalità della struttura narrativa e all’utilizzo della colonna sonora, ricca tra l’altro di interludi jazz che legano le vicende rappresentate alla storia e al multiculturalismo della Grande Mela.
Al momento non c’è ancora una data precisa per l’uscita della nuova stagione di una delle serie del momento che meglio riescono a rappresentare tutte le sfumature dell’amore. Non ci resta quindi che attendere il prosieguo di una serie potenzialmente in grado di diventare a pieno titolo uno dei prodotti migliori di Amazon Prime Video.
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