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KUBE

Nel meraviglioso mondo di Humpty Dum


Un grande sogno, tanta passione, e due giovani amiche immerse in un mondo ricco di colori sgargianti, cartamodelli e macchine da cucire; potrebbe sembrare una favola, ma è la storia vera di Humpty Dum.


Quando colori pop, tessuti audaci e un design fresco e ricercato incontrano l’artigianalità, la qualità del made in Italy e l’attenzione al green fashion, non può che nascere un capolavoro. 

L’intervista di oggi vede come protagoniste Federica Pessina e Silvia Nogara, le due fondatrici del brand Humpty Dum che, giovanissime, con le loro sole forze, a suon di capospalla in vinile e iconiche hoodies, sono riuscite a realizzare il loro sogno. 

L’ iconico pattern a scacchiera di Humpty Dum racconta già tutto di loro, un animo giocoso sì, ma dove ogni mossa è pensata e calcolata al dettaglio

Federica e Silvia sono così, a prima vista due gioiose ragazze che attraverso il loro brand comunicano ironia e divertimento, ma che affrontano ogni passo con coscienza, determinazione e tenacia.  

Dal loro esordio nell’inverno del 2018, la strada percorsa da Humty Dum è stata tanta.

Dopo che i loro look sono stati scelti per il palco da grandi cantanti come Coez, e da trasmissioni dallo sharing altissimo come XFactor, Humpty Dum è da considerarsi uno dei duo creativi più promettenti nell’urban wear italiano del momento. 

Ma quale è stata la chiave del loro successo? Federica e Silvia si sono raccontate a noi di Kube in un'intervista ricca di risate e preziosi consigli, e noi non possiamo che condividerla con voi. 


  • Il brand Humpty Dum era già stato avviato da Federica, e in un secondo momento è arrivata la collaborazione con Silvia. Come nasce la vostra collaborazione e il vostro Humpty Dum?

Federica: Come hai detto, il progetto è partito da me, inizialmente come brand di accessori con qualche piccola capsule di abbigliamento, poi ho capito che volevo trasformarmi in un vero e proprio brand di abbigliamento. Per farlo sentivo la necessità di avere un supporto, e così per caso ho incontrato Silvia che da subito mi ha ispirato tantissimo. Anche lei, come me, era nella sua strada per aprire un brand, e dopo averne discusso e parlato a lungo, abbiamo deciso di proseguire insieme la nostra strada.  Silvia: Nel 2017 avevo intenzione di aprire il mio marchio di abbigliamento, e ho avuto la fortuna di incontrare Federica. Ci siamo sin da subito trovate, sia da un punto di vista umano, che come compagna di lavoro. Dal 2018 abbiamo iniziato a lavorare insieme, concretizzando il progetto con la nostra prima fall/winter. Da lì è nato quello che è adesso Humpty Dum. 

  • Da dove deriva il nome del brand?

Federica: Humpty Dum prende spunto da Humpty Dumpty, l’ovetto della favola di Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie. Da piccolina mi dicevano tutti che ero sempre persa nel mio mondo delle meraviglie, mi sono sempre sentita molto vicina a questa favola. Quando ho pensato a un nome per il mio progetto volevo che avesse un vero significato, non solo una bella parola.

L'ovetto della favola ciondola sul muro, e tutti gli dicono di non farlo poichè, essendo un uovo, potrebbe cadere e rompersi. Quando ho steso le basi di Humty Dum tutti mi dicevano di essere cauta, di non buttarmi così a capofitto, così ho usato questa storia un pò come una metafora.  Quando ho raccontato questa favola a Silvia, si è subito sentita rappresentata come me. 

Silvia: Si, anche io mi sono sentita dentro questa storia, quindi abbiamo deciso insieme di mantenere il nome già esistente del brand


  • Voi siete giovanissime e potete portare la testimonianza di un successo. Quanto è stato difficile riuscire a realizzare il vostro progetto come due ragazze giovani in Italia?

Federica: La cosa fondamentale è stata la perseveranza. Ci sono tanti momenti di difficoltà, soprattutto all’inizio quando ancora nessuno ti consce e non ricevi pacche sulle spalle facilmente, ma essere costanti, non demordere mai, ed impara dagli errori, è fondamentale per trovare il proprio successo.  Silvia: Bisogna avere coraggio, lanciarsi. All’inizio è un salto nel vuoto, soprattutto nel mondo della moda dove tutto cambia così in fretta. Devi essere temerario e avere il coraggio di seguire i tuoi sogni. 

  • L’artiginalità e l'approccio sempre più green alla moda sono i vostri punti di forza. Come avviene il processo produttivo? 

Federica: Noi abbiamo fortemente voluto costruire la nostra realtà, anche se all’inizio sembrava essere troppo coraggiosa rispetto ai canoni produttivi di un brand di successo, e molto rischiosa per gli investimenti. Sin da subito volevamo portare avanti quelli che sono i valori del brand: l’artigianato e il made in Italy. Abbiamo costruito la nostra sartoria facendo si che fosse un luogo che potesse raccogliere la nostra quotidianeità, dove potessero nascere idee, dalla progettazione alla realizzazione. Abbiamo degli uffici stili dove disegniamo i nostri modelli e dove svolgiamo le prime fasi, e poi nel laboratorio si concretizzano. Nel momento in cui mancasse qualche passaggio nella produzione, ci affidiamo ad artigiani come noi che trattano la moda alla nostro stesso modo, che abbracciano i valori del made in Italy e che producono con un ottica Green. 

  • Tra i primi grandi ad avere indossato i vostri capi c’è stato Coez? Chi sarebbe un personaggio che vi piacerebbe vestire?

Federica: Quando studiamo delle collezione le immaginiamo sempre indosso qualcuno. Io amo tutto il panorama pop americano, come ad esempio Ariana Grande, adorerei vederla vestita in un abito Humpty Dum.

  Silvia: Anche io penserei subito al panorama americano, sarebbe un sogno vedere vestite con le nostre collezioni le più grandi pop star. 


  • Qual’è l’ispirazione per la nuova collezione autunno\inverno?

Federica: Piccolo spoiler, per la nuova collezione vogliamo interpretare il nostro mondo delle meraviglie. Questa collezione è un momento speciale tra favole e meraviglie, secondo la nostra visione colorate e pop. 

  • Sembra che il vostro brand vi rispecchi totalmente: lo pensate, lo create, lo comunicate e lo indossate. Chi sono secondo voi i ragazzi Humty Dum?


Silvia: Humpty Dum ha due linee, la prima linea è sartoriale, con una tiratura molto minore, e un target più adulto che va dai 20 ai 30 anni. L’altra linea è più sportiva, con un target più giovane tra i 16  e i 25 anni.


Federica: Il nostro pubblico utilizza molto internet, è lì che ci conosce ed è lì che diamo il meglio di noi raccontando la nostra quotidianità. Spesso lanciamo dei contest e vediamo che la nostra community ci segue animatamente. È molto bello sapere che c'è questo coinvolgimento perché noi cerchiamo sempre di lanciare messaggi chiari. Teniamo particolarmente a trasmettere positivamente che si debba essere sé stessi. Non vogliamo promuove un’idea di moda irraggiungibile, al contrario! Spesso si abbina all’idea di Made in Italy una moda classica, legata al tailleur e alla sartoria, ma noi rivisitiamo quei canoni estetici e li riproponiamo in chiave super pop, così come sono i nostri clienti.


  • Che consiglio dareste alle ragazze che vogliano realizzare il proprio sogno?

Silvia: Per fare questo mestiere devi avere una passione enorme, perché bisogna dedicarci tempo ed energie, e soprattutto non bisogna mollare mai. Ci saranno momenti bruttissimi, difficili da affrontare, ma a un certo punto arriva il momento in cui gli sforzi vengono ripagati. Bisogna lavorare sodo e non mollare, inseguire sempre i propri sogni. Federica: Quoto. La passione è la chiave principale. Alcuni giorni tutto è meraviglioso e il mondo sembra che si sia finalmente girato a guardarti, altri non è così. La strada è fatta di alti e bassi. Il mio consiglio è essere preparati, informati e studiare tanto. Spesso chi vuole intraprendere questo percorso  imita qualcuno, ma è la cosa più sbagliata. Bisogna ricercare, studiare per imparare a differenziarsi



Ph: Valentina Nasuti

Make-up: Giorgia Lecce

Location: Kuma Studio Milano


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