Pussy Riot: il punk può pregare!
L’energia e la verità della nostra preghiera non hanno indignato i fedeli; sicuramente la fede di un vero credente, come i sentimenti di Cristo, è troppo profonda e universale, troppo traboccante d’amore per sentirsi offesa. La nostra preghiera ha indignato solo Putin e i suoi seguaci; per questo tre donne sono state trascinate in prigione, strappate ai loro figli piccoli e costrette a subire gli insulti quotidiani della burocrazia statale.

Nel febbraio 2012, cinque ragazze mascherate del gruppo femminista Pussy Riot si sono esibite nella sezione riservata ai sacerdoti della cattedrale del Cristo Salvatore: istituzione storicamente e sistematicamente dedita a negare i dritti alla donne e a fare proselitismo contro l’omosessualità.
Tre appartenenti del gruppo sono state arrestate e condannate a due anni di reclusione per vandalismo motivato da odio religioso e ostilità. Al processo d’appello, il 10 ottobre 2012, a Katja è stata concessa la libertà vigilata, Maša e Nadja sono state incarcerate. I media si sono mobilitati in favore della loro arte, allo stesso modo, artisti e attivisti hanno mostrato la loro solidarietà tramite lettere e proteste di vario genere. Feminist Press ha voluto amplificare il loro messaggio raccogliendo poesie, dichiarazioni processuali e lettere dal carcere all’interno del libro una preghiera punk per la libertà che si presenta come un vero e proprio documento storico.
Tra le sostenitrici è importante ricordare il gruppo FEMEN, movimento ucraino che, al centro di Kiev, ha messo in atto una performance dissacratoria a sostegno delle tre donne. Alcune esponenti del collettivo hanno tagliato con una motosega un crocifisso in memoria delle vittime dello stalinismo.
Il collettivo punk femminista si nutre di argomenti politici
Pussy Riot è un collettivo punk femminista di Mosca fondato nel 2011. Il gruppo, formato da diverse esponenti si oppone al governo russo con performance artistiche pubbliche. Tra le azioni più popolari si annoverano: i baci sulla bocca dati a poliziotti e poliziotte in servizio di pattugliamento, le canzoni antigovernative intonate durante i giochi olimpici invernali per le quali alcune attiviste sono state manganellate in pieno viso riportando ferite multiple e l'irruzione sul campo di gioco nello stadio moscovita in cui si teneva la finale di coppa del mondo di calcio Croazia-Francia. l loro abbigliamento usuale è costituito da indumenti vivacemente colorati e da un balaclava calato sul viso per tutelare la loro identità.
Maria Vergine, Madre di Dio, liberaci da Putin, liberaci da Putin, liberaci da Putin!
Così è iniziata la performance, una vera e propria preghiera che ha avuto lo scopo di criticare il governo e la chiesa ortodossa. La chiesa promuove una visione conservatrice che non corrisponde ai principi quali la libertà di scelta, lo sviluppo di una identità politica e sessuale, il pensiero critico, il multiculturalismo e l’attenzione per la cultura contemporanea.
La cintura della Vergine
La Sacra Cintola è una delle reliquie più preziose della Vergine Maria. La reliquia proverebbe da San Tommaso che, non avendo assistito ai funerali della Vergine e dubitando della sua Assunzione, avrebbe aperto la tomba di Maria per scoprire che era piena di fiori. Allora la Vergine, ascendendo al cielo, gli avrebbe gettato la sua cintura* come prova irrefutabile. Nel corso del suo destino leggendario, questa cintura, che si dice favorisca la fertilità e agevoli i parti, sarebbe stata tagliata in vari pezzi che finirono, secondo la storia, in diversi paesi. Paradossalmente, la reliquia principale si trova in Grecia all’interno del monastero Vatopedi ad Athos, luogo in cui la presenza femminile è negata.

*La cintura era il panno nel quale partorivano le donne, talvolta veniva deposta in memoria di coloro morte di parto.
Nel 2011, per rimpinguare le casse della Chiesa, la cintura è stata protagonista di un vero e proprio tour internazionale. Milioni di fedeli si sono mossi entusiasti per vederla da vicino. Vladimir Putin è stato uno dei primi ad accoglierla a San Pietroburgo e un milione di moscoviti si sono precipitati in massa alla cattedrale del Cristo Salvatore: le code erano così lunghe che trecento persone hanno avuto un malore, cinquantadue sono finite in ospedale a una anziana signora è deceduta.
Il patriarcato aveva assicurato che la cintura della Vergine poteva sconfiggere non soltanto la sterilità, ma le malattie oncologiche, sicché i fedeli erano disposti ad aspettare anche dodici o diciotto ore per potersi avvicinare alla reliquia.
La sacra cintura era stata accolta dalla Russia con uno scopo preciso: quello di rilanciare il tasso delle nascite crollato negli anni Novanta. Putin aveva esortato i russi a riprodursi arrivando ad offrire compensi di ogni forma e genere.
Lettera al patriarca Kirill, 26 marzo 2012
Una preghiera ardente e sincera non può mai essere considerata un oltraggio, qualunque forma assuma.
Nella preghiera, le Pussy Riot si rivolgono al patriarca Kirill criticandolo per il fatto di aver permesso alla religione di diventare arma e propaganda di una politica sleale. Queste sono le dure parole con le quali le due esponenti incarcerate lo accusano:
Da che parte sta il dio denaro? Da che parte stanno le Pussy Riot? La venerazione del denaro non abita forse in chi investe nei valori vuoti degli straordinari lussi sponsorizzati dal governo per gli uomini di alto rango? Non abita in chi venera le armi? In chi chiede l’omicidio in nome di sentimenti religiosi? O negli uomini che hanno assunto il gruppo armato che, urlando e brandendo armi durante la retata del 3 marzo, hanno arrestato due donne sospettate di essere entrate nel tempio per chiedere a gran voce alla Vergine di liberarci da Putin?
È bene ricordare che, nonostante il voto di povertà, Kirill è stato visto indossare, in più occasioni, un orologio Breguet da trentamila dollari che ha negato di possedere. Eppure, è apparsa una fotografia palesemente ritoccata sul sito web ufficiale della Chiesa ortodossa che mostrava il polso del patriarca coperto dalla manica della veste e il chiarissimo riflesso dell’orologio sul ripiano del tavolo.
La liberazione è stata effettuata per entrambe le donne il 23 dicembre 2013, circa due mesi e mezzo in anticipo rispetto a quanto stabilito dalla sentenza. Il 27 dicembre, durante la loro prima conferenza stampa a Mosca, le Pussy Riot hanno dichiarato che la loro posizione contro Putin non è cambiata e di voler iniziare un progetto per difendere i detenuti delle carceri e dei campi di lavoro russi. Durante l'estate 2014, hanno denunciato il governo russo alla corte europea dei diritti umani, chiedendo un risarcimento di 120.000 euro ciascuna per la loro ingiusta detenzione e 10.000 euro per le spese legali: le due attiviste hanno promesso di devolvere a organizzazioni per i diritti umani il denaro che riceveranno in caso vincano la causa.
In nome della libertà di espressione!
Noi crediamo solo nel potere della preghiera, nel potere dell'arte, nel potere della parole e nel potere dell'amore: è questa la misura della nostra fede, e per servirla non abbiamo altro che canzoni e preghiere.
La performance delle Pussy Riot all'interno della cattedrale ha suscitato una reazione terribilmente violenta da parte del governo che ha (forse) provato pentimento solo per il fatto di aver attirato i media internazionali. Artisti e attivisti si sono mobilitati in favore del collettivo femminista rendendo il caso estremamente popolare: Madonna, Yoko Ono, Patty Smith e tanti altri. Gli Stati Uniti hanno criticato apertamente la dura condanna con l'invito a revisionare il caso per garantire la libertà di espressione, Angela Merkel ha definito la condanna sproporzionatamente severa e non conforme ai valori europei di democrazia e stato di diritto, ai quali la Russia è legata in virtù della sua appartenenza al Consiglio d’Europa.
Mi permetto di concludere con questo pensiero scritto da Nadja dalla prigione il 29 marzo 2012:
Gesù fu accusato di blasfemia. Se duemila anni fa fosse esistito l'art. 213, Gesù sarebbe stato accusato di teppismo. Faceva leva sul nostro ascetismo e sulla devozione disinteressata, ma gli zar del mondo, non volendo rinunciare alle loro limousine e ai simboli di potere, l'hanno giudicato: Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali, mise in guardia Gesù.